La pandemia ci ha spinto a trovare strade nuove per non privare i pazienti nel nostro aiuto e tra queste sicuramente il teleconsulto ha avuto un ruolo determinante. Dopo 2 anni di esperienza dobbiamo concludere che nella maggior parte delle patologie dermatologiche delle semplici fotografie non potranno mai sostituire una visita in ambulatorio ma piuttosto essere causa di errori che potrebbero peggiorare il problema e danneggiare il paziente.
Una visita dermatologica prevede infatti anche un’anamnesi, una valutazione delle sfumature cromatiche, l’aspetto palpatorio ed eventualmente anche la valutazione di indagini ematiche o strumentali (es. una dermatoscopia, un curettage, un esame colturale o un esame bioptico, per dirne alcuni). Inoltre il teleconsulto tende a svilire e banalizzare una branca della medicina ( La Dermatologia) tra le più affascinanti e allo stesso tempo complessa. Una visita dermatologica seria non si riduce ad una semplice “occhiata” oppure all’osservazione di una fotografia oppure al banale consiglio di una crema, come spesso purtroppo credono non solo i pazienti ma anche medici di altre specialità.
Possiamo concludere che il teleconsulto potrebbe avere le seguenti utilità:
1.stabilire un ordine di priorità di accesso in ambulatorio a secondo della gravità della patologia (un sospetto melanoma non deve avere gli stessi tempi di attesa di un paziente con acne).
2.per seguire l’andamento della terapia in pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi precisa in ambulatorio.
Il teleconsulto non è sovrapponibile ad una visita: può avere dei vantaggi ma anche tanti limiti. Forse uno dei limiti maggiori è legato al fatto che con il teleconsulto si snatura completamente il rapporto medico-paziente. Nella visita de visu, di fatto, tra il medico ed il paziente si crea una empatia che a sua volta è frutto dell’incontro di due persone che si parlano guardandosi negli occhi; incontro in cui il paziente non solo mostra le sue manifestazioni cliniche ma possiamo dire anche le “ferite della sua anima”, le sue preoccupazioni o addirittura le sue angosce, per non parlare delle sue problematiche familiari e/o relazionali; senza contare che molte volte il dermatologo ha bisogno di toccare, palpare o accarezzare la pelle del paziente, cosa impossibile a livello telematico.
Di seguito vengono segnalati alcuni limiti del teleconsulto per i quali non potrà mai sostituire la visita de visu (face to face):
– scarsa qualità delle immagini legata a eventuali limiti tecnici della fotocamera usata del paziente
– Quantità e qualità della luce utilizzata
– Impossibilità di utilizzare alcuni strumenti tecnologici come il dermatoscopio, un microscopio, una lampada di Wood etc.
Queste considerazioni ci aiutano pertanto a capire che il teleconsulto molte volte si deve limitare ad una valutazione iniziale con il semplice compito di identificare i malati che hanno bisogno di assistenza aggiuntiva in ambulatorio: se la visita via web è così considerata potrebbe addirittura migliorare l’accesso alle successive prestazioni dermatologiche da erogare in ambulatorio.
Altre volte Invece il paziente, con una visita a distanza, può ricevere in tempo reale sia una corretta diagnosi che una adeguata terapia. In questi casi il teleconsulto costituirebbe un grande aiuto, con risparmio in termini economici e di tempo, specie nelle zone rurali oppure in realtà sanitarie in cui i dermatologi sono sempre meno numerosi.
Solo se la teledermatologia verrà usata con senso di responsabilità tenendo ben chiari i suoi vantaggi ma anche ai suoi tanti limiti, potrà costituire una tappa nuova della disciplina dermatologica che sarebbe valorizzata e non svilita e allargherebbe le sue potenzialità.
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